Il lungo cammino del Conservatorio di Padova - da ieri a oggi
Il Conservatorio di Padova, dal 1878, opera in un territorio ricco di tradizioni musicali fertili e variegate. La città è un centro antico e molto attivo culturalmente da circa 800 anni; se da una parte trova il suo sviluppo una delle più antiche Università del mondo, dall’altro Padova ospita le botteghe di pittori e architetti come Giotto, autore in città di uno dei cicli di affreschi più importanti. Nel Rinascimento e post-rinascimento l’Architetto Andrea Palladio, patavino anch’egli, si esercitò nella costruzione delle prime sale concepite espressamente per la musica (Teatro Olimpico a Vicenza, Sala della Chitarra rovesciata a Piazzola sul Brenta), luoghi che un secolo dopo avrebbero echeggiato dei suoni degli strumenti di Giuseppe Tartini e Bartolomeo Cristofori, l’uno grande innovatore della liuteria e della tecnica violinistica, l’altro inventore del pianoforte. A partire dal 18° secolo, abbe grande impulso la Biblioteca della Basilica del Santo (anticamente la “Cappella Antoniana” costituita nel 1486) che ancor oggi conserva opere di Giuseppe Tartini e Francesco Antonio Vallotti, alcune delle quali inedite. Da questa memoria ebbe grande sviluppo l’editoria musicale che vide nella Casa Zanibon una realtà conosciuta in tutto il mondo per aver pubblicato i lavori di almeno due grandi generazioni di compositori del territorio quali Malipiero, Wolf Ferrari, Omizzolo, Pedrollo, Pollini, Dalla Vecchia etc.
Tra il 19° e il 20° secolo, si radicò un’importante tradizione lirico-sinfonica facente perno sul Teatro “G. Verdi” (dove ebbe luogo la terza replica di Aida di Verdi) e sul cenacolo di artisti e letterati (tra cui Arrigo Boito) che si incontrava nei locali del Caffè Pedrocchi. Nel “Secolo Breve” tale inclinazione per il repertorio lirico-sinfonico si strutturò in una delle scuole di canto più importanti, quella di Iris Adami Corradetti che ebbe allievi quali Katia Ricciarelli , Rosanna Lippi, Mara Zampieri, Alessandra Mantovani Giambello e Norma Fantini , i mezzosoprani Lucia Valentini Terrani e Gloria Scalchi , i baritoni Antonio Salvadori , Franco Boscolo e Wladimiro Ganzarolli . Nel contempo, nei territori limitrofi sbocciarono talenti come Renato Bruson, Giovanni Giacomini e, nell’ambito dei Korrepetitor, Ettore Campogalliani di Monselice (PD) che fu il Maestro di Renata Tebaldi , Carlo Bergonzi , Aldo Protti , Renata Scotto , Flaviano Labò , Mirella Freni , Fiorenza Cossotto, Luciano Pavarotti , Ruggero Raimondi.
Nel 1956 il M° Claudio Scimone, che nel 1973 divenne Direttore del Conservatorio per poi proseguire per circa 28 anni, fonda l’ensemble strumentale de “I Solisti Veneti” che si è dedicato per oltre 60 anni all’esecuzione della musica strumentale e vocale barocca, prevalentemente di matrice veneta. Dopo la statizzazione dell’Istituto Musicale “C. Pollini” e la sua trasformazione in Conservatorio statale e la nomina del M° Scimone alla Direzione, fu dato un notevolissimo impulso alle scuole di arco grazie anche alla presenza, tra i docenti, di numerosi orchestrali de “I Solisti Veneti” quali Piero Toso, Giovanni Guglielmo, Max Cassoli o della Scala e della Fenice come Fantini e Francesconi. Una scuola di strumenti ad arco che in questi ultimi 50 anni ha prodotto numerosi talenti, vincitori di Concorsi di livello mondiale e prime parti di grandi Orchestre Lirico-sinfoniche.
Bartolomeo Cristofori, il padovano che seppe unire arte e tecnologia. A Padova, il soggetto di produzione musicale più antico ancora in attività è l’Associazione degli Amici della Musica, erede della Società Filarmonica “Bartolomeo Cristofori”, il liutaio padovano inventore del “Gravicembalo con Piano e Forte”. Coerentemente con questo importante ascendente, Padova ha ospitato, perlopiù nella Sala dei Giganti presso il Liviano, i più grandi pianisti di un’intera epoca quali A. Cortot, W. Gieseking, A. Rubinstein, E. Fischer, E. Petri, R. Serkin, W. Backhaus, M. Rosenthal, I. Friedman, A. Benedetti Michelangeli, S. Richter, A. Brendel, W. Kempff, M. Pollini, M. Argerich, N. Magaloff, A. Schiff, R. Lupu. Gli ADM, oggi legati al Conservatorio di Padova da una Convenzione, svolgono ancora, nonostante le difficoltà sempre più rilevanti, la loro funzione di portare al pubblico cittadino i più importanti protagonisti del pianismo e del camerismo mondiale, offrendo agli studenti del Conservatorio l’esperienza preziosa di poterli incontrare per una lezione la mattinata del giorno del concerto che solitamente ha luogo nell’Auditorium del Conservatorio. Ospiti degli ADM anche una generazione di importanti Compositori quali I. Pizzetti, A. Casella, L. Dallapiccola, P. Hindemith, K. Stockhausen, per citarne alcuni. In tempi moderni, in onore dell’antica Società Filarmonica, il Conservatorio ha dato vita all’Associazione “Bartolomeo Cristofori” – Amici del Conservatorio con cui è stata stipulata una Convenzione finalizzata, soprattutto, alla creazione di un Festival pianistico internazionale dedicato al padovano inventore del Pianoforte, un bassorilievo del quale è stato appeso nell’ampio atrio del Conservatorio grazie a un’iniziativa del Rotary club.
La propensione di Padova nei confronti dei nuovi compositori, esaltato dagli Amici della Musica, consolidato con la creazione della Cattedra di Musica Elettronica di Teresa Rampazzi e strutturato dal punto di vista scientifico tramite la collaborazione col Centro di Sonologia dell’Università di Padova, ha generato delle scuole di Composizione estremamente prolifiche all’interno del Conservatorio di Padova. Da ribadire il fatto che alcuni noti Compositori del 20° secolo furono Direttori del Conservatorio: S. Omizzolo, G. F. Malipiero, A. Pedrollo, W. Dalla Vecchia, i cui allievo oggi sono docenti proprio a Padova oppure sono attivi sulla scena internazionale. Ed è grazie a questa pregevolissima tradizione e all’attenta sensibilità che il Conservatorio ha sempre avuto nei confronti dei “nuovo compositori” che la partecipazione al Bando SIAE 2018-19 “I Classici di Oggi” ha registrato ben tre Primi Premi risultando l’Istituzione in assoluto più vincente a livello nazionale.
Da sottolineare l’attenzione padovana nei confronti dei musicisti disabili. Nel 1838 il Reverendo Luigi Configliachi creò un istituto per minorati della vista che, col tempo, fu collegato all’Istituto “C. Pollini” e quindi al Conservatorio di Musica. Dotato della seconda biblioteca in scrittura musicale Braille d’Italia (dopo quella “Regina Margherita” di Monza), ha ospitato per decenni i musicisti ciechi o ipovedenti giungendo, negli anni 2000 a seguito della Riforma dei Conservatori, a offrire percorsi accademici per operatori musicali in Braille. Erede di questa importante tradizione, il moderno Dipartimento di Didattica della Musica che tra i suoi corsi accademici ha un’offerta formativa completa riguardo musica e disabilità. Sempre lo stesso Dipartimento si sta distinguendo a livello internazionale per le sue iniziative in ambito educational in collaborazione con il Teatro “La Fenice” Education. Da segnalare il recente successo alla competizione internazionale “Fedora Prize” col progetto: "La Fenice tells you: a magical ring between gnomes, giants and heroes".
Dall’approvazione della Legge 508/1999 e lo “svecchiamento” di corsi e programmi, il Conservatorio di Padova è molto progredito con l’offerta formativa relativa agli strumenti a fiato, legni e ottoni. La crescita è stata notevole e il numero degli studenti iscritti ne è la prova. Senza di essi non sarebbe stato possibile che l’orchestra del Conservatorio avesse eseguito brani complessi quali la Prima Sinfonia “Il titano” di G. Mahler (da cui è stato realizzato un CD trasmesso da RAI3), La Petite Messe Solennelle di G. Rossini per grandi coro e Orchestra (eseguito nella Basilica del Santo per il 100mo anniversario della firma dell’Armistizio della Grande Guerra. Concerto che è stato premiato con la Medaglia del Presidente della Repubblica), e la Settima Sinfonia di A. Bruckner. Grazie alle numerose attività formative, di produzione e ricerca, il Conservatorio ha avuto nel 2017 un sensibile riconoscimento da parte del territorio: il Pollini è stata l’Istituzione AFAM che ha ottenuto più donazioni dal 5 X 1000.
Dall’attività pionieristica di Teresa Rampazzi nasce, per iniziativa dei docenti di Musica Elettronica e grazie alle donazioni della Fondazione CARIPARO, il laboratorio SaMPL - Sound and Music Processing Lab SaMPL . SaMPL è un laboratorio integrato per la didattica, la ricerca e la produzione dedicate al Sound and Music Computing (SMC) ed è il luogo d'incontro della didattica riguardante le nuove tecnologie per la musica e per il suono, dei risultati di ricerca fondamentale ed applicata in questo campo e dell'elaborazione e produzione artistica contemporanea. Tecnicamente, il laboratorio si configura come la sintesi dello stato dell'arte nell'ambito dell'ingegneria del suono digitale e la ricerca avanzata nell'ambito dell'informatica musicale dedicata alla musica. Nel contesto del Sound and Music Computing, Padova detiene un primato culturale di respiro internazionale unico in Italia: la città ospita il Centro di Sonologia Computazionale (CSC), il centro di informatica musicale di più lunga tradizione (1979) la cui attività di eccellenza è ancora stimata tra le prime a livello mondiale. SaMPL si costruisce sulla scia del CSC all'interno del Conservatorio Cesare Pollini in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Padova inserendosi a pieno titolo in un contesto europeo di esempi di successo quali l'IRCAM del Centre Pompidou di Parigi, il Music Technology Group di Barcellona e il dipartimento di Speech, Music and Hearing del Royal Institute of Technology di Stoccolma (KTH). Al tempo stesso, SaMPL introduce una sua specificità proponendo la combinazione inedita di didattica di alto livello, di ricerca fondamentale e di produzione musicale in un formato completamente nuovo: il living lab. Un living lab è un'infrastruttura distribuita per sperimentare nuove tecnologie e risultati di ricerca in condizioni reali e in un contesto geografico circoscritto. Il modello si fonda sulla collaborazione tra istituzioni, imprese ed enti di ricerca che coinvolgono gli utilizzatori finali dei processi di innovazione in tutte le loro componenti. SaMPL è il primo living lab al mondo dedicato alla musica e ai musicisti.
Questa è l’eredità musicale che Padova e il Conservatorio condividono.
Iniziative
Il Conservatorio Pollini si distingue, tra le altre, per alcune iniziative, quali:
I Sabati del Conservatorio”, rassegna attivata sin dal 1997 che prevede la collaborazione di docenti e allievi;
I “Pomeriggi Musicali” a Villa Vescovi, a Torreglia;
I “Venerdì di Borgo Altinate” – serate musicali settembrine;
L’Orchestra Sinfonica del Conservatorio;
Ensemble Coro di Voci Bianche « Cesare Pollini »;
Simultaneo Ensemble (gruppo del Consorzio tra Conservatori del Veneto);
Art Percussion Ensemble;
Orchestra a Plettro;
Ensemble di Trombe;
Orchestra e coro « Camerata Accademica »;
Orchestra del ‘700;
Gruppo della Classe di Jazz;
Sax Orchestra (e sax quartet);
Orchestra Giovanile “I Polli(ci)ni” formata esclusivamente da allievi del Conservatorio di età compresa tra i cinque e i sedici anni che frequentano il periodo inferiore degli studi. La partecipazione all’orchestra è volontaria e non prevede selezioni o limiti tranne, appunto, quelli di età. L’attività dell’orchestra si svolge regolarmente durante l’anno scolastico, in periodi stabiliti, sotto la guida dei responsabili del progetto per preparare il repertorio che verrà eseguito in occasione dei concerti, dei saggi o delle lezioni-concerto per le scuole. Le motivazioni che hanno spinto il Dipartimento “Strumenti a Corda” a promuovere e sostenere il progetto di un’orchestra giovanile hanno una duplice valenza: da un lato si introducono molto presto gli allievi più giovani alla disciplina del lavoro d’orchestra. Dall’altro, con l’attività pubblica dell’orchestra, si favorisce l’opera di divulgazione dello studio della musica nei confronti dei più giovani, che si sentono maggiormente coinvolti dalla giovane età dei musicisti impegnati nelle esecuzioni. Dal punto di vista prettamente formativo si è convenuto che il lavoro di insieme - con le sue particolari esigenze, come l’attenzione rivolta all’ascolto, la coordinazione, l’autocontrollo - avrebbe avuto positive ricadute sulle abilità tecniche personali e sulla maturazione della personalità. L’orchestra rappresenta inoltre un’occasione preziosa per instaurare relazioni interpersonali difficilmente attuabili nello spazio ristretto delle lezioni individuali previste nell'ordinario piano di studi.
I Concerti degli allievi - Musica in città (Compresa la Festa Europea della Musica del 21 giugno, in collaborazione con il Comune di Padova)
Masterclass con docenti di fama internazionale
SaMPL - Sound and Music Processing Lab SaMPL: è un laboratorio integrato per la didattica, la ricerca e la produzione dedicate al Sound and Music Computing (SMC). Esso è il luogo d'incontro della didattica riguardante le nuove tecnologie per la musica e per il suono, dei risultati di ricerca fondamentale ed applicata in questo campo e dell'elaborazione e produzione artistica contemporanea. Tecnicamente, il laboratorio si configura come la sintesi dello stato dell'arte nell'ambito dell'ingegneria del suono digitale e la ricerca avanzata nell'ambito dell'informatica musicale dedicata alla musica.Nel contesto del Sound and Music Computing, Padova detiene un primato culturale di respiro internazionale unico in Italia: la città ospita il Centro di Sonologia Computazionale (CSC), il centro di informatica musicale di più lunga tradizione (1979) la cui attività di eccellenza è ancora stimata tra le prime a livello mondiale. SaMPL si costruisce sulla scia del CSC all'interno del Conservatorio "Cesare Pollini" in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Padova inserendosi a pieno titolo in un contesto europeo di esempi di successo quali l'IRCAM del Centre Pompidou di Parigi, il Music Technology Group di Barcellona e il dipartimento di Speech, Music and Hearing del Royal Institute of Technology di Stoccolma (KTH). Al tempo stesso, SaMPL introduce una sua specificità proponendo la combinazione inedita di didattica di alto livello, di ricerca fondamentale e di produzione musicale in un formato completamente nuovo: il living lab. Un living lab è un'infrastruttura distribuita per sperimentare nuove tecnologie e risultati di ricerca in condizioni reali e in un contesto geografico circoscritto. Il modello si fonda sulla collaborazione tra istituzioni, imprese ed enti di ricerca che coinvolgono gli "utilizzatori finali" dei processi di innovazione in tutte le loro componenti. SaMPL è il primo living lab al mondo dedicato alla musica e ai musicisti.