Incontri per la scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado in preparazione al concerto
Venerdì 13 febbraio 2026, Auditorium Pollini Primo turno: ore 9.30 Secondo turno ore 11.30 Iscrizione: gratuita con prenotazione entro il 24 gennaio 2026 scrivendo a produzione@conservatoriopollini.it
PROGRAMMA Ottorino Respighi (1879-1936) Antiche danze e arie per liuto, Suite 1, 2 Georges Bizet (1838-1875) Suite 2 da Arlesienne Un programma che trasforma la forma della danza in macchina del tempo: un viaggio alla scoperta di melodie rinascimentali e barocche che Respighi riveste di nuovi colori orchestrali, trasformando l’antico in qualcosa di sorprendentemente vivo e moderno. Tra eleganza, ritmo e poesia sonora, le Antiche danze e arie ci mostrano come la musica del passato possa ancora parlare al cuore dei ragazzi di oggi. L’orchestra diventa una macchina del tempo che intreccia liuti e violini, danze cortigiane e armonie del Novecento, rivelando la magia della riscoperta musicale. Dalle campagne della Provenza alle sale da concerto: Bizet ci accompagna in un racconto pieno di energia, emozione e colori mediterranei. Nelle danze vivaci e nelle melodie struggenti della Suite n. 2 rivive l’anima popolare francese, tra passione, poesia e ritmo travolgente. Un incontro per ascoltare come Bizet trasforma una storia teatrale in pura musica, capace di evocare immagini, sentimenti e sogni
Venerdì 20 marzo 2026, Auditorium Pollini Primo turno: ore 9.30 Secondo turno ore 11.30 Iscrizione: gratuita con prenotazione entro il 6 marzo 2026 scrivendo a produzione@conservatoriopollini.it PROGRAMMA G. Rossini (1792-1868), Ouverture da “Italiana in Algeri”, A. Vivaldi (1678-1741), Concerto per ottavino e archi, J. Haydn (1732-1809), Concerto per violoncello e orchestra n. 1 in Do minore, M. De Falla (1876-1946), Suite n. 1 da “El sombrero de tre Picos”, E. Migotto, Ottavino solo D. Zuin, Violoncello solo
Il programma di questo incontro-concerto propone un viaggio attraverso epoche e stili molto diversi, alla scoperta della varietà e della ricchezza dei colori e dei timbri del linguaggio orchestrale. Da L’italiana in Algeri di Gioachino Rossini, pagina brillante e spiritosa, dove ritmo, energia e senso teatrale si fondono in una musica piena di vivacità e ironia, al Concerto per ottavino e archi di Antonio Vivaldi, esempio perfetto dello stile barocco veneziano: l’agilità del piccolo strumento dialoga con gli archi in un intreccio di leggerezza, colore e virtuosismo. Il Concerto per violoncello n. 1 in do maggiore di Franz Joseph Haydn ci porta nel mondo equilibrato e luminoso del Classicismo, dove il violoncello si esprime con eleganza e calore in un linguaggio chiaro e raffinato. A concludere, la Suite n. 1 da El sombrero de tres picos di Manuel de Falla, che sprigiona tutta la vitalità, i colori e i ritmi della Spagna, fondendo la tradizione popolare con la forza espressiva dell’orchestra moderna. Un percorso sonoro che unisce epoche lontane, ma accomunate dallo stesso desiderio di comunicare emozione attraverso la musica.
Venerdì 24 aprile 2026, Auditorium Pollini Primo turno: ore 9.30 Secondo turno ore 11.30 Iscrizione: gratuita con prenotazione entro il 10 aprile 2026 scrivendo a produzione@conservatoriopollini.it
PROGRAMMA A. Borodin (1833-1887), Le steppe dell’Asia Centrale E. Grieg (1847-1907), Concerto per pianoforte e orchestra op. 16 J. Brahms (1833-1897), Sinfonia n. 3 op. 90 Maddalena Gatto, Pianoforte
Un programma capace di descrivere le capacità narrative della musica strumentale. Spesso pensiamo che solo attraverso la parola si possa raccontare una storia, ebbene il programma di questo incontro-concerto, con Le steppe dell’Asia Centrale di Borodin, racconta del lento avanzare di una carovana tra panorami sconfinati, unendo melodie russe e orientali, le quali, attraverso la sapiente capacità di manipolazione compositiva dell’autore e la possibilità timbriche orchestrali, si incontrano, si conoscono, si modificano l’una con l’altra, in un esempio perfetto di sincretismo musicale e culturale. Nel Concerto per pianoforte e orchestra op. 16 di Grieg pianoforte e orchestra dialogano alternando energia e lirismo, ispirati alle atmosfere della natura norvegese. A chiudere, la Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90 di Brahms offre una pagina matura e intensa, con temi ampi, armonie calde e un perfetto equilibrio tra passione e misura. Un percorso musicale che racconta paesaggi, emozioni e stili diversi, tutti espressione della forza poetica e narrativa della musica.